Ebbene sì, anche per quest'anno il "giro dei panettoni" è stato fatto!
Per la zona Monterenzio (con divagazione in Raticosa e Val di Zena) sono stati consegnati 6 panettoni.
Il report, per chi lo vuole leggere/vedere, comincia così....
I panettoni e la bottiglia
Appuntamento da Calamita e Peterrey69 alle 08,30, mentre aspettiamo che arrivino Macello 59 e Nzanna faccio un giretto esplorativo con la macchina fotografica. Andremo via in auto (4x4) perchè durante la notte è nevicato e, soprattutto, motociclisticamente parlando siamo quasi tutti appiedati!
I nostri panettoni se ne stanno buoni buoni in un angolo molto tranquillo del locale.
Ecco uno dei padroni di casa.
Ladies and gentlemen, the world famous Calamita!!
Dopo aver immortalato lui tocca al resto.....
Arriva Peterrey69, deve prendere gli adesivi per il gruppo di Medelana, ma c'è un ma.......
Il programma cambia, lui doveva andare a Medelana però visto che lì sono già in abbastanza decide di andare a Firenzuola/Valle del Sillaro facendosi accompagnare da Nzanna, che doveva venire con noi.
Arriva Macello59, eccolo mentre ci presenta la bottiglia che sarà consegnata al proprietario del terreno ove si trovano i "carriarmati".
Il sottoscritto e Calamita.
p.s. la foto non è venuta male, è stata fatta così apposta per risaltare il logo del Fossom.........
Carichiamo i panettoni sulle due auto, Peterrey69 corre a portare gli adesivi a Tarpinik che a sua volta li porterà a Briscolman mentre il buon Nzanna completamente ignaro di tutto ciò arriva al punto di incontro.
E scopre lì per lì di essere stato praticamente "sedotto e bidonato"!
Spiegatogli velocemente il cambio di programma noi (io, Calamita e Macello59 con la vettura di quest'ultimo) ce ne andiamo abbandonandolo al suo destino.
Prima sosta "tecnica" in un nuovo bar/pasticceria in quel di Cà di Bazzone perchè Calamita non ha ancora fatto colazione.
Dopodichè saliamo in Via Collina ed al "ventolino" consegnamo il primo panettone. Il ragazzo che ci viene ad accogliere riconosce immediatamente le maglie, anche l'anno scorso gli venne consegnato un panettone a lui e suo padre, e scambiamo due parole.
A lui non dà fastidio che le moto passino lungo la sterrata, gli dà però fastidio che spesso le canaline di scolo dell'acqua vengano rovinate e poi tocca a loro risistemarle.
C'è un fuoco acceso con un calderone in cui bolle copiosamente qualcosa, gli chiediamo cosa sia: -Abbiamo ammazzato il maiale!- è la risposta.
Il secondo panettone lo consegnamo al bar di Savazza perchè ci concede di parcheggiare auto/carrelli/furgoni ecc.ecc. nel suo piazzale, però non ci sono fotografie che immortalano la scena, purtroppo Calamita non ha voluto che altri oltre al sottoscritto potessero godere di questo suo momento intimo.
Il terzo panettone viene lasciato appeso alla maniglia della porta di una casa di Savazza strategicamente posizionata all'inizio di un sentiero.
In casa non c'è nessuno, soltanto una web-cam posizionata sulla porta lascia intendere che il luogo non è così abbandonato a se stesso come potrebbe sembrare ad una prima, fugace, impressione.
Indi risaliamo la Valle dell'Idice ed andiamo al Sasso di San Zanobi a salutare il pastore.
Il pastore non c'è, non ci sono neanche le pecore e nemmeno i cani, che molto poco sportivamente ci azzannano i polpacci quando transitiamo nel sentiero che attraversa i suoi pascoli, così oltrepassiamo la Raticosa e scendiamo a Casa Bassini.
A Casa Bassini consegnamo il quarto panettone ad una signora, che inizialmente lo rifiuta adducendo come scusa che in casa nessuno lo mangia, poi dopo un piccolo scambio di battute lo accetta e ci scambiamo gli auguri.
Gli ultimi due panettoni li lasciamo in alta Val di Zena, ad una signora (che ritira il secondo per il fratello, proprietario del terreno) che ci racconta di quante volte vedono da casa i motociclisti ed i fuoristradisti con i 4x4 "infierire" sul campo coltivato o impantanarsi sulla cavedagna scavando solchi molto profondi che poi loro debbono andare a rimettere a posto con la ruspa, spendendoci del proprio, per poter andare a coltivare i campi.
Il fratello, ci racconta la signora, prima o poi prende il bastone e con quello "aiuterà" i malcapitati che gli rovinano campo e cavedagna.........
Quindi il ritorno verso casa, verso i nostri impegni, i nostri familiari, con una domandina che ronza per la testa.
Sarà servito? Sarà servito ad avvicinare due mondi così diversi, noi motociclisti per passione e diletto e loro residenti "disturbati", a volte pure danneggiati, da questa nostra passione?
Servirà a noi, servirà ad altri, non sarà servito a nulla, chi lo può dire.........
A noi è servito per sapere. Sapere che non sempre siamo graditi o per lo meno certuni nostri "innocenti" (per noi) comportamenti non sempre lo sono, perchè un conto è sentirselo dire chiaramente in faccia ed un altro conto è immaginarselo!
Nel primo caso la rabbia, o il "fastidio", sono lì a pochi centimetri da te mentre nel secondo caso stanno in una specie di limbo, quasi in disparte, sai che sono lì ed ogni tanto te ne dimentichi.........
E la bottiglia? Qualcuno si chiederà, che fine ha fatto la bottiglia?
Innanzitutto LE BOTTIGLIE, perchè erano due.
Una è già stata consegnata a Don Paolo, il parroco della Parrocchia del Farneto, in riconoscenza per averci fatto piazzare lo stand pro Bike4Africa alla festa parrocchiale.
L'altra, quella per il proprietario dei "carriarmati", si è fatta tutto il giro odierno tenuta ferma dal sottoscritto con le gambe (e Calamita che si augurava che il riscaldamento dell'auto facesse partire il tappo verso i miei "gioielli di famiglia"), poi se ne è tornata al punto d'incontro e sarà consegnata nei prossimi giorni.........
Edited by pstgni62 - 19/12/2010, 10:49