| Grande BOA, nonostante io non sia molto bravo a fare report, Provo a riassumere quanto successo all’altro gruppo, composto da Peter, Calamita, Nik, Carrelik, Antonio GG, Tarpinik e …… (e non ricordo più il suo nikname). Dopo esserci separati alla Raticosa, Peter mi ha informato che voleva cercare un sentiero che collegasse Osteto, Casetta Chiara e Passo S. Pellegrino. Tutti d’accordo che si sarebbe trattato di un giro esplorativo. Allora siamo scesi a Firenzuola e poi passati da Frena (baipassando i gradoni), fino ad arrivare a Osteto, da qui siamo andati a Moscheta dove abbiamo preso il sentiero che porta verso il Giogarello. Verso le 11,00, Calamita comunica che per impegni doveva tornare indietro. Tutti gli altri si aggregano a Calamita eccetto io e Peter. Si decide con Peter di continuare l’esplorazione. Abbiamo trovato l’imbocco del sentiero che porta giù alla valle dell’inferno (così credo che sia stata denominata) ma dopo averlo percorso un po’, ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso che forse era meglio non rischiare di rimanere in fondo a qualche burrone e non riuscire a venirne fuori visto che eravamo soltanto in due. Peter per la verità era sicuro che il sentiero ci avrebbe portato alla Casetta di Chiara ma c’era il punto interrogativo di quanta acqua ci fosse nel vallone e se saremmo riusciti ad attraversarlo. Dopo aver convinto Peter a soprassedere ed eventualmente a ritornare sul luogo quando le condizioni del terreno fossero stati migliori, siamo ritornati su i nostri passi sino ad Osteto. Da lì abbiamo fatto la mula che ci ha riportato sulla collina fino alla casa posta all’incrocio Via Molinuccio (quella che viene da Frena e va verso Osteto) e la strada che scollina e porta a Moscheta. Da qui abbiamo percorso tutto il sentiero che porta verso il Passo del Giogo. Al primo attraversamento della strada asfaltata, siamo stati fermati da un “toscanaccio” che ci ha insegnato due percorsi. Uno molto difficile e che Peter ha provato a percorrere senza riuscirvi (ma si è ripromesso che ci riproverà appena le condizioni meteo migliorano) e uno molto bello e panoramico che porta ad incrociare il sentiero “Bosco dei petardi- Osteria bruciata. Arrivati all’incrocio siamo scesi a Firenzuola per un panino. Dopo aver mangiato e fatto benzina si decide di andare per asfalto per un po’ e poi girare verso destra su una strada che porta alle cave. Arrivati all’incrocio, Peter legge il cartello “Casetta di Chiara”, gli si accende una lampadina e dice “Ho Trovato, Ho trovato” e si decide di andare. Dopo circa 4 Km. di asfalto, mi dice “vedi quel sentiero, e quello che si ricongiunge al luogo dove eravamo questa mattina e dove abbiamo deciso di tornare indietro” eio “Ok Peter, ma c’è da attraversare il torrente e qui non si attraversa”, dopo aver proseguito per circa 1 Km. siamo arrivati ad imboccare una mulattiera (io non l’avevo mai fatta). Peter consulta le sue cartografie e dice che il sentiero ci avrebbe portato sopra la “Bastia”, e mi dice “te la senti, proviamo…” e io dico “Proviamo”. Il sentiero è bellissimo per i luoghi molto panoranici, nonostante qualche banco di nebbia, la pioggia incessante all’inizio del sentiero e qualche sprazzo di sole in alto, e facile da risalire fino al bivio che porta a SX verso la discesa della “bastia” e a DX verso Palazzolo. Siamo scesi dalla Bastia e poi siamo passati da Coniale. Da qui abbiamo fatto un po’ di Romana, fino ai ruderi di case abbandonate, poi in discesa fino al torrente sottostante e poi risaliti sulla pista che porta alla cava posta in alto (arrivo della brentosanico), da qui abbiamo fatto tutto il crinale fino a sopra il cimitero di Firenzuola e poi verso Frassineta. Giro molto bello da rifare al più presto prima che dimentichi gli incroci. Grazie a Peter per il sostegno lungo la “Bastia” e per la compagnia. Fossomari siamo grandi
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